The Machine, il nuovo super server di HP

Per HP, la logica a transistor, la RAM e il rame usato per le schede e i collegamenti dei PC sono ormai destinati a diventare reperti da museo e, per questo motivo, è importante iniziare a pensare a una valida alternativa all’architettura x86 e ARM. L’azienda di Palo Alto ha già avviato tre quarti del suo team di ricerca e sviluppo alla progettazione di una nuova tipologia di computer a cui l’azienda si riferisce con il termine The Machine.

The Machine viene presentato da HP come la prossima rivoluzione informatica, che promette elaborazioni fino a sei volte più veloci dei più performanti server oggi presenti sul mercato, con consumi energetici pari a circa l’1,25% dell’energia consumata oggi in media da un computer.

L’obiettivo primario dell’azienda è quello di differenziarsi dalla concorrenza e di aggredire il mercato dei server di giganti come Facebook e Google, i cui data center, secondo HP, vedranno diminuire le dimensioni e i consumi elettrici, in quanto molti server verranno dismessi e la loro potenza computazionale sarà sostituita da un’unica grande macchina dalle dimensioni di un attuale refrigeratore.

Con il tempo, tutte le evoluzioni introdotte di The Machine da HP potrebbero incontrare poi il percorso di miniaturizzazione per diventare così il nuovo formato di riferimento anche per i computer casalinghi e aziendali.

In realtà, The Machine basa la propria evoluzione rispetto alle architetture hardware oggi disponibili su quattro aspetti di non poco conto.

The Machine e le memoria di nuova generazione

Alla base degli attuali computer vi sono due tipologie di memoria differenti e conviventi all’interno di un’unica architettura. Gli hard disk (magnetici o SSD che siano) si occupano di conservare i dati relativi al sistema operativo, ai file e ai programmi anche in assenza di corrente elettrica, funzionando da memoria di massa a lungo termine. Accanto a essi, si trovano le più veloci RAM, che, fungendo da ponte fra i processori e gli hard disk, si occupano di conservare i dati relativi ai soli cicli di elaborazione del computer sul breve termine, senza opportunità di conservare informazioni a computer spento. Secondo i ricercatori HP questa dicotomia rallenta le elaborazioni ed è per questo che The Machine avrà una sola tipologia di memoria, capace di conservare i dati temporanei e a lungo termine. Questa memoria si baserà sulla tecnologia di memristori, che dovrebbe coniugare i vantaggi della velocità di accesso della attuali RAM con la non volatilità degli hard disk.

The Machine rinnova i processori

Invece dei tanti core general purpose resi disponibili nella architetture moderne, HP promuoverà in The Machine l’uso di cluster di processori specializzati in determinate elaborazioni, per consentire delle prestazioni ottimizzate anche dal punto di vista computazionale.

The Machine abbandona il rame

Con The Machine, HP vuole dire addio al rame, di cui si stanno per toccare i limiti fisici di conducibilità, per abbracciare nuove tipologie di connessioni ultraveloci fra i componenti basati sulle fibre ottiche e sui principi della fotonica.

The Machine avrà un nuovo sistema operativo

Non potendo fare affidamento sui sistemi operativi disponibili per le attuali architetture presenti sul mercato IT, HP dedica parte della progettazione anche allo sviluppo di un sistema operativo ad hoc, pensato proprio per funzionare con le innovazioni tecnologiche introdotte con The Machine. Carbon è il sistema operativo che sfrutterà tutti i vantaggi legati alle connessioni in fibra ottica, ai cluster di processori e ai memristori e sarà disponibile in una prima versione di preview a partire dal 2016. Nel frattempo, nel corso di quest’anno e comunque entro giugno, HP rilascerà una versione di sistema operativo Unix-based chiamata Linux++, un OS di transizione che emulerà la nuova architettura e consentirà agli sviluppatori di iniziare a progettare software e applicativi per il nuovo super-server.

Al di là della visione che HP può avere su The Machine, in realtà l’azienda di Palo Alto deve affrontare le difficoltà dovute alla progettazione, prototipazione e commercializzazione del prodotto e, come tutte le aziende tecnologiche, non è detto che un progetto stratosferico sulla carta, sia altrettanto attraente dal punto di vista commerciale. Inoltre, con The Machine, HP dovrà spodestare l’ecosistema di tecnologie più consolidate come le architetture x86 e ARM.

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