Ottimizzare la procedura d’acquisto nell’ecommerce

Per un ecommerce riuscire ad emergere al giorno d’oggi, con pochi store che fagocitano la stragrande maggioranza degli acquisti online, non è semplice. Esistono però alcuni accorgimenti per migliorare il fatturato del proprio ecommerce sensibilmente.

Uno dei principali fattori che influenzano il numero di acquisti effettuati su un ecommerce è certamente la modalità con cui si arriva a concludere l’acquisto. Se la procedura d’acquisto nell’ecommmerce è troppo lunga, complicata, difficilmente comprensibile porterà gli utenti ad abbandonare il sito prima di aver pagato.

Secondo una ricerca dell’istituto Baymard solo il 31% degli utenti che inseriscono un prodotto nel carrello arrivano a concludere l’acquisto. Secondo invece uno studio di Forrester la percentuale scende addirittura al 12%!

Da questo si può evincere facilmente che, qualunque sia il tasso di abbandono del vostro portale ecommerce ci sono senza alcun dubbio margini di miglioramento.

La prima cosa che bisogna valutare è la struttura della procedura d’acquisto. Innanzitutto non esiste un modello migliore in assoluto. Ecommerce celebri implementano modalità anche molto differenti. L’importante è che la procedura sia chiara e semplice.

Bisogna poi dare la possibilità all’utente di visualizzare in modo rapido il contenuto del carrello (preferibilmente tramite contenuto dinamico). In questo modo potrà monitorare in ogni momento la spesa che dovrà sostenere.

Relativamente al checkout poi esistono molti plugin che consentono di implementare il cosiddetto one-step-checkout che permette all’utente di inserire da un’unica pagina tutte le informazioni necessarie per completare l’acquisto.

Nonostante questa soluzione sia indicata da molti come la migliore bisogna fare attenzione a richiedere le informazioni in modo chiaro per evitare fraintendimenti. In ogni caso le procedure di checkout che comprendono 3/4 passaggi in pagine diverse sono largamente apprezzate dagli utenti.

Ma quali sono le informazioni da richiedere agli utenti?

  • dati di spedizione e fatturazione: dare la possibilità di inserirli differenti.
  • modalità di spedizione: in caso l’ecommerce proponga diverse modalità di spedizione (ricordarsi di aggiornare il prezzo finale proposto all’utente).
  • metodo di pagamento: scelta della modalità di pagamento tra quelle a disposizione (PayPal, carta di credito, bonifico e contrassegno sono le più usate).

Queste informazioni sono spesso raccolte in pagine diverse. A seguito viene poi mostrata una pagina relativa alla conferma d’ordine che metta ben in chiaro cosa l’utente sta acquistando, quanto lo sta pagando e quando lo riceverà.

Ci sono poi best-practice che permettono di ottimizzare la procedura d’acquisto ulteriormente:

  • massimizzare la velocità di caricamento delle pagine per evitare che l’utente si spazientisca.
  • Evitare di obbligare l’utente a registrarsi per concludere l’acquisto. La scelta migliore è far svolgere l’intera procedura da ospite e poi proporre la registrazione una volta concluso l’acquisto.
  • Garantire l’affidabilità del sito mostrando il “lucchetto verde” relativo all’implementazione del procollo https e i sigilli di garanzia come quello del Consorzio Netcomm.
  • Rendere essenziali e intuitivi i form per la compilazione dei dati utente.
  • Mostrare, durante la procedura di check-out, la sequenza di step necessari ed il punto in cui l’utente si trova.
  • Mettere in evidenza in ogni momento un riassunto relativo al carrello (articoli, quantità, prezzi, spese di spedizione).
  • Limitare il più possibile il numero di link all’interno delle pagine di checkout.
  • Mostrare fin da subito (o comunque appena possibile) i costi di spedizione ed inserirli nel totale mostrato relativo al carrello.

Una volta implementate queste modifiche bisogna avere a disposizione uno strumento che consenta di valutarne l’efficacia. Questo strumento può essere certamente Google Analytics. La piattaforma del colosso di Mountain View fornisce moltissime informazione relative al comportamento degli utenti che si trovano sulle pagine che compongono la procedura di checkout. Questo consente di formulare ipotesi relativamente ai motivi per cui alcuni di loro non completano gli acquisti.

Per poter effettuare un’analisi ci sono alcuni Key Performance Indicator che non possono essere trascurati:

  • numero di transazioni effettuate
  • percentuale di carrelli abbandonati
  • tasso di conversione all’obiettivo
  • pagine di uscita nel funnel d’acquisto (pagine verso cui gli utenti navigano invece di completare l’acquisto)

Il 100% di acquisti completati in caso di prodotto inserito nel carrello è pura utopia. Tuttavia esistono diverse azioni che si possono intraprendere per migliorare la procedura d’acquisto, incrementare la percentuale di conversione del proprio ecommerce e quindi migliorare il fatturato.

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