Sempre più diffusi per la comodità d’uso, ma soprattutto per i prezzi convenienti rispetto ai corrispettivi cartacei. Gli ebook hanno fatto breccia nel cuore degli italiani, almeno così dice l’indice di crescita delle vendite incrementato nel solo 2011 di 329 punti percentuali, per la felicità delle case editrici che hanno rimpinguato i fatturati di un +40%. Un risultato che certamente risalta, in tempo di crisi. Anzi, forse proprio le difficoltà economiche hanno spinto i lettori a muovere verso il supporto digitale: on line sono disponibili moltissimi ebook gratuiti, in particolare i grandi classici, nonché nuove pubblicazioni vendute al prezzo simbolico di 99 centesimi.
Abitudini di lettura in evoluzione
La geografia nazionale degli ebook vede Milano e più in generale la regione Lombardia investite del ruolo di traino. Secondo un’indagine confezionata dall’Associazione Italiana Editori, sul territorio lombardo è localizzato un terzo delle case editrici digitali, una quota che scende al 20% se si amplia la torta ai competitor generalisti, quelli che portano avanti anche la produzione cartacea. Il settore è in fermento e in continua evoluzione, l’unico vero ostacolo si può individuare nella scarsa propensione degli italiani alla lettura, un trend che tuttavia pare in lieve miglioramento. Senza dubbio, la comodità di uno strumento di lettura multimediale, la possibilità di effettuare scelte ed acquisti con pochi “touch”, e il costo poco impegnativo dei prodotti, non possono che rappresentare dei validi incentivi per un graduale cambio di rotta.
Bruxelles propone l’IVA calmierata
Sono notevoli le potenzialità veicolate all’ebook. Se ne sono accorti i governi nazionali, e persino l’Unione Europea, che nei giorni scorsi ha promosso a Bruxelles una Tavola rotonda per discutere delle politiche da adottare per uno sviluppo quanto più efficace dei libri digitali. All’incontro, presieduto dalla vicepresidente della Commissione Ue con delega all’Agenda digitale Neelie Kroes, hanno preso parte i principali operatori continentali del settore, con una nutrita rappresentanza tricolore. Sul tavolo la proposta di applicare quanto prima un regime fiscale neutrale per gli ebook, senza però danneggiare le vendite cartacee. Il percorso non si presenta semplice nè di rapida conclusione, ma è importante che si sia cominciato a parlarne. Le imposte applicate attualmente infatti rallentano la crescita delle vendite, esito cui contribuiscono anche le forti disparità tra piattaforme. A Bruxelles si è dunque posto l’accento sull’accessibilità ai libri digitali, senza barriere tra uno Stato e l’altro, tra una piattaforma e l’altra e tra un device e l’altro. Necessario, inoltre, evitare monopoli o posizioni dominanti, oltre che tenere lontano il fenomeno della pirateria.
Tanti i temi caldi da affrontare, con la certezza che si è aperta una porta preziosa per il futuro del mondo editoriale.