In arrivo il tasto “Non mi piace” su Facebook?

Quello che era sembrato l’annuncio dell’arrivo del tasto “Non mi piace” su Facebook si è rivelato un abbaglio. La novità, infatti, è che su Facebook sarà possibile mostrare empatia, con tutti i problemi e le domande che questo comporta.

Da anni si parlava di un tasto “Non mi piace” da affiancare all’oramai celebre pollice all’insù di Facebook. Utenti non contenti di poter esprimere una sola, positiva, opinione, da parecchio chiedevano al colosso dei social network un implemento in questo senso. Molte sono state le applicazioni sviluppate privatamente, ma nessuna ha incontrato il favore positivo dell’azienda di Zuckerberg. Niente di nuovo per molto tempo fino a quando, a settembre, nel corso di un incontro nella sede californiana, proprio papà Zuckerberg ha annunciato l’arrivo del tanto atteso tasto “Dislike”. Un fulmine a ciel sereno dopo anni di richieste evase e dopo che, proprio lo stesso fondatore, aveva, a dicembre dello scorso anno, chiuso la porta ad una novità del genere. Un cambio di direzione apparentemente radicale, spiegato con la volontà di permettere agli utenti di esprimere le proprie le emozioni in modo più realistico e con più di una scelta.

Chi si è affrettato a cantare vittoria e a celebrare la nascita del “pollice verso” ha dovuto ricredersi e frenare l’entusiasmo. L’apparente cambio di rotta ha nascosto, in realtà, un’innovazione molto diversa e più soft: a quanto pare non ci sarà nessun dislike, nessun tasto negativo al fianco del classico “Mi piace”. Ciò che verrà reso disponibile sarà soltanto la possibilità di esprimere empatia, al di là del semplice “Mi piace”.

Il bon ton, quindi, arriva anche sul social di Zuckerberg e, diciamolo, ce n’era proprio bisogno! Chi di voi non ha mai provato imbarazzo di fronte a notizie tristi o luttuose? Mettere “Mi piace” non faceva altro che peggiorare la sensazione, ora invece si potrà comunicare la propria vicinanza e la propria empatia in una modo più delicato.

Ma torniamo al nostro tasto della discordia: come si spiega questa avversione per il dislike? Perché costringere gli utenti ad una sola emozione positiva? Su Facebook, infatti, l’unica cosa che è al momento concessa è apprezzare un contenuto. Per esprimere un disaccordo si è costretti a ignorare o a commentare negativamente. Opzioni che rilegano il “Non mi piace” in una sorta di secondo piano, ad una minore dignità, con i problemi che questo comporta.

Dall’azienda queste scelte sono spiegate con la volontà di non far diventare Facebook una sorta di forum dove gli utenti votano positivamente o negativamente i post. Eppure, una spiegazione del genere non può convincere fino in fondo. E appare chiaro, infatti, che dietro tutto quest’odio per il dislike si nascondano altre ragioni. Non sarebbe anzitutto facile per il social network gestire un tasto del genere, il quale potrebbe comportare un drastico calo dei post a causa di quegli utenti che starebbero più attenti a pubblicare contenuti che potrebbero essere coperti da valanghe di “Non mi piace”. La positività, insomma, aumenta il traffico.

Non solo. Anche ragioni prettamente commerciali spingono Zuckerberg contro il pollice verso. Con un tasto del genere, infatti, le aziende che investono in pubblicità dovrebbero anche mettere in conto la possibilità che i loro contenuti “falliscano”, che vengano pubblicamente disprezzati e quindi poco visualizzati. Un grosso rischio che comporterebbe il riassetto del social network e che Facebook non sembra aver la minima voglia di correre, anche se questo si traduce in una libertà limitata degli utenti e in un ostacolo alla crescita di una discussione matura sulla rete che solo la possibilità di dichiarare il proprio dissenso può sviluppare.

Voi cosa ne pensate? Siete pro o contro il tasto “Non mi piace”?

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