Social commerce, gli acquisti diventano “condivisi”

Parliamo in questo approfondimento di e-commerce, inteso come arma di potenziale successo per le aziende, piccole e grandi che siano. Il canale di vendita elettronico si presenta infatti come una grande possibilità per incrementare i fatturati provvedendo a mettere in vendita beni e servizi on-line. Grazie ai pagamenti on-line il compratore può acquistare, stando comodamente a casa, ciò che desidera che gli verrà recapitato direttamente a domicilio. Come le regole non scritte del commercio insegnano, valgono i principi del passaparola e dei consigli d’acquisto degli altri utenti telematici.

Condivisione e localizzazione al potere

Dettagli specifici e realistici, istruzioni per l’uso, raccomandazioni via E-mail o Facebook, “wishlist”: di fronte al supermarket elettronico, parliamo di meccanismi e strumenti condivisi che il web 2.0 mette in campo per agevolare le contrattazioni. E’ questo il social commerce, capace di estendere i suoi gangli anche agli acquisti di gruppo, oltre che circoscrivere geograficamente l’area di riferimento. In Italia la strada è ancora abbastanza lunga, non mancano però risultati significativi. Altri esempi che stanno svolgendo il ruolo di apripista sono il gruppo di acquisto reso famoso da Groupon, e Jumpin, il primo sito di social-shopping interamente tricolore.

Come riscrivere i capisaldi della vendita

Tra le caratteristiche più apprezzate, al primo posto il social commerce mette in mostra il feedback dei commenti degli altri utenti, reali e virtuali. Il paradigma di partenza è semplice e non fa una piega: un consumatore contento è sempre la carta migliore per ogni azienda. Ricordiamo, dall’altra parte, che il social commerce capovolge l’assunto secondo il quale sono le aziende a proporre i propri prodotti ai clienti, lasciando che siano loro, gli utenti, a elaborare le proposte.

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