Comunicazioni, l’Italia non sfrutta la banda larga

Lo scenario digitale sta per imporsi prepotentemente a livello internazionale, ma l’Italia viaggia come una cicala, e rischia delle pesanti ripercussioni. «Siamo sull’orlo della retrocessione in serie B. Questo potrebbe precludere all’Italia la possibilità di estendere alla banda larga il servizio universale». L’ allarme è arrivato da Corrado Calabrò, Presidente dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, intervenuto in Parlamento per presentare il quadro generale del Paese in questo settore.

Numeri preoccupanti, manca la “forma mentis”

Secondo Calabrò «i social network stanno cambiando la società, la democrazia, i costumi, l’uso dei diritti». Ciò nonostante, meno del 50% delle abitazioni ha oggi una connessione a banda larga, ben 10 punti percentuali in meno rispetto alla media europea. Il 18% della popolazione, inoltre, oggi è servito ancora da ADSL al di sotto dei 2Mbps. Troppi utenti non si abbonano o non ne hanno le possibilità, la rete delle imprese non sfrutta le opportunità disponibili. Un problema a giudizio del numero 1 di AGCOM prima di tutto culturale.

Rete mobile all’avanguardia, infrastrutture inadeguate

Ci sono inoltre problemi più strutturali: da una parte la paralisi dell’infrastruttura di rete fissa, dall’altra il rischio che la rete mobile vada in tilt, per un curioso paradosso. L ’Italia infatti rappresenta oggi una piccola avanguardia in questo ambito, ma le infrastrutture rischiano di non reggere la forza d’urto che a breve verrà determinata dalla rivoluzione di smartphone e tablet.

Un elisir contro la pirateria

Calabrò ha poi suggerito una nuova disciplina del diritto d’autore, che permetta all’Italia di abbandonare i bassifondi nella graduatoria dei tassi di violazione. Una grossa mano, in tal direzione, la potrebbe fornire proprio la connessione a banda larga: le statistiche riferiscono che ove diffusa tende a far descrescere il tasso della pirateria. Ma, aggiungiamo, la banda larga potrebbe suggerire un deciso rilancio ed una nuova propulsione economica per l’intero sistema paese.

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