Un balzo da dividere tra le sezioni Display e Search
Ma, per il momento, limitiamoci ai dati di presente, e del futuro imminente. Nel 2011 il mercato della pubblicità online chiuderà con una crescita del 15% sull’anno precedente. Guardando ai settori, in grande spolvero banner e filmati (la cosiddetta display) cresciuti a 455 milioni, appena più sotto con 448 milioni la divisione search-motori di ricerca. Numeri eclatanti se si considera un quadro generale di difficoltà per il mercato delle inserzioni, in ribasso del 3%.
Per Salvatore Ippolito, presidente vicario di Iab Italia «i dati di crescita e le previsioni dimostrano quanto l’online sia ormai un media strategico per le aziende». Se un obiettivo è accodarsi dietro la televisione per il prossimo anno, entro il 2015 si punta «a una quota della pubblicità online pari al 20% sul mercato, per un valore di 2 miliardi».
Il nuovo è in progresso, già da cinque anni
D’altronde il fenomeno è sotto gli occhi di tutti, basta prendere in considerazione il trend dell’ultimo quinquennio: l’investimento medio delle aziende in pubblicità sui media cartacei è diminuito del 27,7%, in televisione il calo è stato dell’ 11,7%, e solo la radio ha chiuso con il segno più, guadagnando il 9,3 per cento. Dall’altra parte ecco l’impetuosa valanga degli accordi sul web, incrementati del 46,1%, con un +107% alla voce “numero delle aziende pronte a investire nello strumento”. Qualcosa di eccezionale.