Board condivise su Pinterest: opportunità o rischio? (parte 1)

La scorsa settimana, mentre stavo navigando in Google+, ho scambiato due battute al volo con l’amico social Giuseppe d’Elia alias @GeekTrending che aveva un dubbio a proposito di Pinterest e la gestione delle board condivise (se siete Geek super “smanettoni” vi consiglio di visitare anche il suo blog strategeek.it).

rosagiuffre

Attenzione: non ragioneremo sull’importanza di condividere o sullo strumento “board condivisa” che riconosciamo essere fondamentali, ma sulla cattiva gestione che alcuni utenti o alcune aziende stanno attuando. Sappiamo infatti che le board condivise di Pinterest sono (concretamente) delle cartelle che ognuno di noi può creare sul proprio profilo. Una volta creata invitiamo uno ad uno gli utenti che ci seguono e che desideriamo coinvolgere a pinnare e partecipare attivamente all’arricchimento di questa cartella. Questi utenti potranno fare altrettanto dando il via ad una allegra e spensierata catena di Pin-Sant’Antonio ;). Il problema nasce nel momento stesso in cui, così come sottolineato da Giuseppe, in rete si creano cartelle cloni di cloni per le quali ricevi inviti. Ogni volta che un utente decide di invitarti ricevi un allert, un avviso, e puoi decidere se accettare o meno. Essere coinvolto in una board dovrebbe essere percepito come edificante e piacevole. In genere avviene perché si hanno passioni comuni tra utenti, ma se nel breve periodo ricevi inviti per board simili… bè, inizia ad esserci qualcosa che non va.

Cartelle personali e board condivise:
la differenza c’è e si deve vedere!

Cerchiamo di fare ordine e di trovare qualche spunto che possa aiutarci a evitare scivolate e a gestire nel migliore dei modi anche questa parte di Pinterest.

Board personali

La nostra community è composta da persone che hanno gli stessi nostri interessi. Fate una prova: io ad esempio mi occupo di Social media e vi ho raccontato come ho organizzato la mia bacheca. Molti (tutti) i colleghi e amici che si occupano di comunicazione hanno cartelle simili, con nomi simili al cui interno pinnano i contenuti presi e scovati per la rete. Queste cartelle non nascono con finalità di condivisione ed è proprio il loro valore! Per quale motivo dovrei pretendere da altri utenti l’inserimento di contenuti in uno spazio mio in cui pubblico ciò che serve e piace a me? Tu faresti la stessa cosa con cartelle di archivio sul tuo Pc? No, giusto? Anche perché qui sei in rete e la tua cartella è comunque disponibile ai tuoi followers. Ma quindi, cosa fare? Capirai che stai lavorando bene perchè gli utenti inizieranno a seguirla, perchè riconosceranno al suo interno contenuti di qualità (e quantità) che non trovano altrove.

“Seguire”, “contenuti di qualità”, “community”… ma non stiamo parlando di content curation? Certo! Anche e soprattutto in Pinterest. Prima di pensare a condividere board e ad aumentare così la tua community, concentrati sulla tua bacheca e ragiona bene sui contenuti di ogni singola cartella perché parlano di te: cura i contenuti, le immagini, le descrizioni, i link. Quando un utente inizierà a seguirti sarà la prima cosa che guarderà! Un utente non inizia a seguirti perché lo inviti ad una board condivisa, ma se trova interessante, divertente ed emozionante il tuo mondo! Quante bacheche tristi e sconsolate vedo in rete… Hai fatto una cartella perché ti piacciono gli oggetti di colore rosso? Bene! Deve essere la cartella TOP di quel genere e generare nell’utente l’effetto “woow!”. Cosa mi comunica una scelta di questo tipo? Che questo utente ama il rosso e i colori come me. Il passo successivo? Sarà seguirlo!

Guardate la bacheca di Maria Cristina Terenzio, che io adoro… e ora provate ad entrare in uno dei suoi magici mondi: ecco ad esempio il “RED: Simply Passion“. Capite cosa vi voglio dire? Maria Cristina è una Manager, grande professionista specializzata in consulenza di Marketing ed eventi sostenibili, non c’è bisogno che descriva qualcosa di sé, con le sue board ci sta raccontando molto!

futurosemplice red

Board condivise

La prima cosa da tenere bene in mente è che quando un utente accetta di partecipare ad una board condivisa la stessa comparirà sulla sua bacheca. Credetemi, non è così banale sottolinearlo. Torniamo all’esempio di prima. Io mi occupo di Social media e ho le mie cartelle. Sono evidentemente in contatto con utenti appassionati e professionisti del settore. Lavoriamo tutti sui principali Social media? Certo!

Idea! Creo una bella cartella condivisa che parla di Twitter, invito il mondo e tutti scriviamo e condividiamo lì. Sicuro? Allora ti farò qualche domanda: perchè un utente, un professionista dovrebbe pinnare arricchendo la tua board? Quale rinforzo positivo, quale soddisfazione, un utente riceve dopo aver pinnato nella tua board “Twitter” che non avrebbe pinnando in una sua board per i suoi followers? Ti sei fatto un giro, una ricerca, un’analisi? Hai verificato quante boards esistono a nome “twitter” e se ne esistono già di condivise? Non ti è venuto nemmeno lo scrupolo di verificare le bacheche dei principali esperti? Peccato, avresti notato che board condivise su questi argomenti ce ne sono, anche di molto seguite. Non credi che creare una board “Twitter” condivisa sia di una banalità estrema tanto che rischieresti di creare delle board fotocopia sulle bacheche di chi inviti? E che, proprio per questo, sarà difficile che accettino il tuo invito?

“Analisi”, “ricerca”… ma quindi stiamo parlando di strategia? Certo! Anche e soprattutto in Pinterest! Se mi occupo di social, caro follower, e mi inviti alla board condivisa “Twitter e dintorni” posso intuire che: a) sai che mi occupo di questo b) non hai visitato la mia board e non hai visto che partecipo a board simili (il che fa decadere ogni interesse che io potrei avere nei tuoi confronti) c) mettiamo che voglia sbirciare questa board (giuro che mi è capitato), cosa trovo? 10 pin, ripinnati dalla mia board. Non ci siamo!

Questa settimana fermiamoci a questo livello di analisi estrema. Ovvio che arriveremo comunque ad una soluzione! In attesa di continuare questa riflessione mi trasformo in professoressa e vi lascio un compitino che riassumerei nelle due parole chiave che ho segnalato: content curation e strategia. Ragionate, pinnate, curate, impreziosite la vostra bacheca, curiosate, ricercate e… pensate, NON copiate. In rete vince l’originalità e non la fotocopia di qualcuno!

A presto e come sempre, che sia un ottimo #futurosemplice per tutti voi!
Rosa

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