Come creare un blog personale da zero, la guida completa passo passo

Questa guida è lunga e parla di come creare un blog personale o aziendale, un blog per fare affiliate marketing o associato al proprio eCommerce. 

Aprire un blog può avere diversi obiettivi, ma ciò che resta è il sistema del blogging, ancora oggi a mio avviso, nonostante i social media, un asset fondamentale per l’immagine e la comunicazione digitale. 

Un blog personale è diverso da uno corporate, o aziendale, certamente, i loro obiettivi sono diversi, e in questa guida li vedremo uno per uno, ma crearne uno richiede gli stessi step operativi, le stesse scelte lato tecnico, che vediamo nel corso dell’articolo, anche se con implicazioni diverse. Chi vuole creare un blog, poi, può farlo anche con soluzioni gratuite. 

Cos’è un blog e a cosa serve

Sappiamo cos’è un blog, ma se vogliamo darne una definizione per inquadrarne al meglio le finalità, un blog può nascere come una piattaforma autonoma, con un suo nome dominio e spazio web (host), oppure può diventare una sezione costola del sito web o eCommerce dedicata ai contenuti informativi. 

Il Blog personale

Il blog può assumere diversi connotati, può fare da spalla a un business online, ma può anche essere un blog personale, un diario dove scrivere i propri pensieri oppure uno spazio dedicato al proprio portfolio dove pubblicare i propri lavori, storie, esperienze o approfondimenti. 

Un blog personale si concentra sui pensieri, hobby o altri interessi che appassionano il blogger. Tra quelli che prendono vita dalle passioni, i blog di cucina, viaggi, moda, arte, sport.

Il blog personale, chiaramente, avendo altre finalità, può seguire percorsi più arbitrari e anche più sganciati dalle logiche del posizionamento SEO. 

Tuttavia tanti blog nati quasi per caso, come semplici “diari” senza alcuna presunzione, poi sono diventati punti di riferimento per la propria nicchia di lettori interessati e appassionati di un argomento.

Ecco tre casi eclatanti, tra cui uno italiano:

  • The Blonde SaladQuesto blog è stato creato nel 2009 dalla fashion blogger italiana Chiara Ferragni come un diario personale per condividere la sua passione per la moda. Nel corso degli anni ha guadagnato sempre più popolarità e Chiara Ferragni è diventata una delle influencer più famose.
  • The Pioneer Woman è stato creato dalla scrittrice e blogger Ree Drummond nel 2006 come un diario personale per condividere le sue avventure di vita in una fattoria nel Midwest degli Stati Uniti. Nel corso degli anni, il blog è diventato un importante punto di riferimento per le ricette di cucina, le storie di vita e la cultura rurale americana.
  • Humans of New York è stato creato dal fotografo Brandon Stanton nel 2010 come un progetto fotografico personale per documentare la vita quotidiana degli abitanti di New York. Nel corso degli anni, il blog è diventato un fenomeno culturale globale, con milioni di seguaci sui social media e un libro bestseller.

Il Blog aziendale 

L’essenza del blog lato marketing e comunicazione – strategica – è quella di creare autorevolezza, costruire un’immagine affidabile e professionale, visibile sui motori di ricerca (e sui social), per farsi percepire come esperti di quella nicchia e di quel topic particolare. 

Questo è il concetto del Content Marketing, ovvero del marketing con i contenuti che diventano gli strumenti per avvicinare il pubblico al proprio mondo valoriale, alla propria missione come brand. 

Non è un caso che sempre più aziende ne vogliano integrare uno all’interno del sito corporate o dell’eCommerce. Creare un blog, e seguirlo bene, può aumentare visite, contatti e conversioni. 

I motori di ricerca, come Google, premiano i siti che forniscono contenuti utili, aggiornati e pertinenti, posizionandoli più in alto nella pagina dei risultati di ricerca.

Non da ultimo proprio Google ha lanciato il suo “Helpful Content Update”, un aggiornamento apportato al suo algoritmo di ricerca per migliorare l’esperienza di navigazione degli utenti, premiando le risposte più complete, affidabili e pertinenti rispetto alla query di ricerca.

Conviene aprire un blog?

Nonostante oggi, al momento in cui scriviamo siamo nel mese di maggio 2023, i blog online siano oltre 600.000 milioni circa nel mondo, la tendenza non perde colpi, anzi è più attiva che mai: aprire un blog, con la giusta intenzione, conviene, sì, e per tante buone ragioni. 

Il mondo del blogging può sembrare complesso, saturo, un investimento troppo a lungo termine. Ma non è affatto così. Complesso lo diventa se brancoliamo nel buio. Satura è la rete stessa, ma di tutto lo scibile umano. 

Se però sappiamo individuare la giusta nicchia, in realtà c’è tutto lo spazio che vogliamo per l’autenticità e l’originalità. Chi saprà distinguersi, con dei contenuti originali e di vera qualità, per non annoiare con i soliti cliché, e per non finire in fondo alla SERP (pagina dei risultati di ricerca), guadagnerà attenzione e fiducia. 

Con il giusto approccio e con gli strumenti giusti, creare un blog personale, aziendale o associato a un eCommerce, può essere un’avventura gratificante e anche remunerativa. A patto si prenda il blogging per il verso giusto.

Iniziando da un’accurata keyword research (ricerca delle parole chiave) per individuare quelle più pertinenti e rappresentative del proprio settore, la scrittura dei contenuti deve rispettare anche alcuni canoni SEO (Search Engine Optimization), nonché seguire alcuni step tecnici di ottimizzazione che vediamo nel corso di questo articolo.

Nulla di complicato o che non si possa fare. Aprire un blog non deve risuonare come qualcosa di complicato. Anche chi pensa che bisogna essere dei grandi narratori per creare un blog e gestirlo, si sbaglia.

Le persone amano leggere storie che entrano in una dimensione personale, ricevere un punto di vista personale, vissuto. 

Ecco perché lo stile di scrittura dei blogger dovrebbe essere perlopiù informale e conversazionale. 

Per esempio, i visitatori di un blog di cucina non vogliono leggere testi pedanti scritti da “scienziati alimentari”, mentre leggeranno con entusiasmo le esperienze di chi ha cucinato un piatto sperimentandone pro e contro.

Perché aprire un blog nel 2023?

È bene farsi la domanda clou: perché creare un blog? 

Qual è la tua reason why? Il tuo perché?

Ne parla Simon Sinek scrittore, conferenziere e consulente di leadership e management nel suo libro “Start With Why”, diventato famoso per il suo approccio innovativo al business, focalizzato sul “perché” delle azioni e delle decisioni, sull’importanza di avere una chiara visione dei propri obiettivi.

Per esempio, nel mio caso, quello di Artera è un blog aziendale dove condivido le mie conoscenze e informazioni inerenti al web, alla comunicazione online, all’Information Technology e ai servizi che offriamo.

Il blog offre la grande opportunità di creare contenuti istruttivi, se chi li scrive è una persona esperta dell’argomento, e di divulgarli in modo capillare anche sui social

All’interno dei Content Management System tra i più popolari, come WordPress per esempio, si possono usare plugin che ne permettono la condivisione, e che vedremo nel paragrafo dedicato.

Riuscire ad associare l’utilità alla monetizzazione, è il top! Con un blog, infatti, si può anche guadagnare tramite la vendita di consulenza, il coaching o altri servizi digitali, l’affiliazione e altre forme di business. 

Certo non è facilissimo, inutile dirlo, per la competizione serrata e per la diffidenza delle persone, soprattutto in alcuni settori. 

Ma le opportunità sono concrete, se si sceglie una nicchia fruttuosa, scrutando bene il mercato per capirne le dinamiche, e se si ottiene una buona visibilità in rete, tale da diventare familiari agli occhi dei visitatori. Più siamo visibili, maggiore è la fiducia che alla lunga si conquista. 

Ecco perché se si ha un buon prodotto o servizio, è consigliabile lavorare bene con la comunicazione su più canali.  

Coinvolgere il pubblico e costruire relazioni

Con un blog personale o aziendale è possibile creare relazioni e costruire conversazioni. 

Per incentivare questo meccanismo di partecipazione, si possono richiedere commenti esortando il lettore a condividere e a lasciare un’opinione. 

Sul blog è meno comune che ciò avvenga, ma si possono sfruttare i social per divulgare i propri contenuti con un copy e un visual diversi, ma coerenti.

Creare un blog per vendere

Un blog può essere uno strumento molto valido per generare nuove opportunità di business. 

Attraverso la condivisione dei contenuti, come premesso, è possibile attrarre potenziali clienti, dimostrare la propria competenza e instaurare un rapporto di fiducia. 

Questo può portare alla conclusione che ‘chi si fida si affida’ e acquista i prodotti o i servizi di suo interesse.

Con il blog possiamo fare il già citato Affiliate Marketing, diventando intermediari, vendendo prodotti o servizi di altre piattaforme e guadagnando attraverso le commissioni. 

Un consiglio prima di avventurarsi: se vuoi aprire un blog per guadagnare, valuta se la nicchia è davvero redditizia. 

Ecco cosa dovresti analizzare:

  • una nicchia in cui puoi sfruttare le tue conoscenze e competenze che possono coincidere o meno con le tue più forti passioni. È importante che vi sia anche la spinta della passione per riuscire a scrivere con motivazione e costanza, da veri esperti. La passione fa sì che le persone percepiscano lo stesso tuo fervore. Ma non ci può limitare a questo, non può trattarsi solo di passione. La scelta di un argomento, di una nicchia, si deve fare soprattutto sulla scorta delle maggiori opportunità di guadagno. Il blog per guadagnare con successo deve basarsi sull’impegno professionale e su un business promettente e profittevole, su un investimento che abbia un ritorno economico. Altrimenti ci si limita a creare un blog personale che non ambisce a risultati di altro genere se non quello del divertissement.
  • La domanda: prima di aprire un blog per guadagnare, dunque, fai una ricerca di mercato per capire se nella tua nicchia c’è sufficiente interesse, se c’è domanda. Puoi usare strumenti come Google Trends, Google Ads Keyword Planner, o software come SeoZoom, SEMrush, Buzzsumo, per identificare le tendenze di ricerca e le parole chiave correlate al tuo settore. Ma puoi anche interrogare gli strumenti di analisi all’interno dei social.
  • la concorrenza: analizza gli altri blog presenti in rete e già posizionati in SERP, nella tua nicchia, e studiane il traffico, i contenuti, le strategie di marketing. Fatto il punto sulla concorrenza, cerca il tuo elemento differenziante per offrire qualcosa di unico.

    Non è facile, soprattutto perché per vendere si deve anche lavorare sulla percezione dell’affidabilità del sito.
    Le persone non comprano se non conoscono. E per farti conoscere, devi anche lavorare con la visibilità organica e sui social, o fare campagne pubblicitarie mirate. Devi incentivare la Brand Awareness, ovvero la consapevolezza del marchio, la misura in cui viene riconosciuto e ricordato dal pubblico.
  • le migliori opportunità di monetizzazione del tuo blog, per guadagnare attraverso la pubblicità, le sponsorizzazioni, le affiliazioni, la vendita di prodotti o servizi, il crowdfunding, ecc.
  • il costo di acquisizione di ogni cliente e considerarne la sostenibilità a fronte dei guadagni.

Consigli su come iniziare un blog: ecco da dove partire 

Prima di tutto, visto che il blog ti consente di condividere informazioni, consigli, guide e approfondimenti su temi di interesse del tuo pubblico, è bene capire a chi rivolgere i tuoi contenuti. Ancora prima di aprire il blog. 

Controlla se la nicchia scelta è redditizia

Potrai così anche già pensare al piano editoriale, agli articoli da scrivere nei mesi a venire per coprire i vari topic del tuo settore. E fare un’analisi di parole chiave che userai per i tuoi articoli. Di software è piena la rete, a pagamento o gratuiti. 

Ne segnalo alcuni, ma senza entrare nel dettaglio dei loro piani. Una visita alle pagine ufficiali potrà dare una panoramica.

  • Google Keyword Planner
  • Ubersuggest
  • AnswerThePublic
  • Keyword Surfer
  • Google Trends
  • KeywordTool.io
  • Soovle
  • Keyword.io
  • WordStream Keyword Tool
  • Seozoom
  • Semrush

Tornando ai primi passi da fare con il blog, scrivere diversi contenuti attorno al tema principale, che è la macro categoria in cui si opera, permette di posizionarsi online come esperto di quel particolare settore. 

Ecco perché si consiglia di focalizzarsi bene sul tema attorno al quale sviluppare una ragnatela di contenuti semanticamente correlati, e sulla ricerca delle keyword, per individuare le più pertinenti, soprattutto quelle a coda lunga composte da più parole (per esempio: “giubbotto nero invernale per uomo” o “pasta al tonno con pomodoro e basilico”).

Gli argomenti possono essere trattati come guide o tutorial, oppure si possono creare delle infografiche, dei video o podcast. L’importante è osservare e rispettare l’intento di ricerca, o search intent, che sta alla base di una ricerca online.

Molti confondono il vero intento, senza guardare cosa c’è già pubblicato in rete. Ecco che il contenuto che manca il bersaglio può fallire per mancanza di coerenza con il vero intento di ricerca che si cela dietro una query.

Gli intenti di ricerca possono essere:

  • Informativo: le persone cercano informazioni o risposte a una domanda specifica. Ad esempio, “cos’è il blog” o “come creare un blog personale”.
  • Navigazionale: quando cercano un sito o una risorsa specifica. Ad esempio, “WordPress” o “Netflix”.
  • Transazionale: quando si vuole fare una determinata azione, come l’acquisto di un prodotto o la prenotazione di un servizio. Ad esempio, “comprare un dominio per il mio blog” o “acquistare un corso per blogger”.
  • Commerciale: quando si cercano informazioni preliminari prima di prendere una decisione d’acquisto. Ad esempio, “migliori piattaforme di blogging” o “recensioni sui corsi di blogging”.

Nel blog si pubblicano generalmente contenuti informazionali, che rispondono a un search intent informativo, ma che dovrebbero rimandare, con molta abilità ed “eleganza”, alle pagine di prodotto o servizi

È molto importante, infatti, creare link interni che portano il visitatore a scoprire le altre pagine del blog, del sito o eCommerce. 

Questo meccanismo si inserisce nel più ampio quadro del Content Marketing, il cui obiettivo è quello di instaurare una relazione di fiducia con i clienti o potenziali, attraverso la creazione di contenuti che riflettano i loro interessi e che portino all’acquisto in modo naturale, alla fine del viaggio di esplorazione tra le informazioni che hanno trovato utili.

Un consiglio per capire l’intento di ricerca di una query: se vuoi scrivere di materassi ortopedici, per esempio, puntando alla parola chiave lunga: “come sono fatti i materassi ortopedici”, cercala prima su Google per capire cosa hanno scritto gli altri, i tuoi competitor.

Sicuramente la maggior parte non saranno schede di prodotto, ma articoli informativi. 

Mantieni vivo l’interesse dei lettori

Un blog aggiornato assiduamente tiene viva l’attenzione delle persone che possono sempre trovare contenuti nuovi e aggiornati sul sito. Questo li incentiva a visitarlo regolarmente e a coltivare fiducia, ad affezionarsi al blog, al marchio, al tono di voce. 

Alla domanda “con quanta frequenza pubblicare”, tuttavia, non me la sento di dare un numero. Certamente, è bene mantenere un ritmo regolare, mensile, per non lasciare a bocca asciutta chi ci segue, o per non demotivare il motore di ricerca che vede il blog fermo.

Scegliere l’hosting veloce e performante per il blog

Ora che sappiamo cosa si può fare con un blog, vediamo il passo successivo per sapere come creare un blog personale o aziendale lato operativo, iniziando con la scelta dell’hosting e del nome di dominio.

Scegliere l’hosting è un passo molto importante, che è meglio valutare fin dall’inizio, perché influisce sulla velocità, sulla sicurezza e sull’affidabilità del sito. 

Da premettere che stiamo facendo il caso di un blog che viene aperto all’interno di un sito o eCommerce in fase di avvio. Ovviamente si può anche creare un blog personale o aziendale all’interno di un sito già esistente.

Ecco cosa prendere in considerazione:

Prima di scegliere un provider di hosting, valuta bene le tue esigenze. Se stai aprendo un sito nuovo + blog, ad esempio, o se stai avviando eCommerce + blog, devi riflettere su alcuni fattori: pensare a quanti visitatori al mese prevedi di fare, almeno a tendere; avere un quadro di massima sul tipo di contenuti che pubblicherai, ecc.; il genere di funzionalità e tecnologie che potresti voler integrare. 

Se venderai prodotti o servizi, avrai sicuramente bisogno di alcuni plugin o widget che ti permettano di implementare alcune funzioni avanzate. E a breve, vediamo i fondamentali per WordPress. 

Ma è bene sapere che tutto questo chiede spazio, memoria, potenza e velocità di esecuzione.

Valuta la scalabilità, la velocità

Velocità e prestazioni del sito sono dettagli fondamentali per offrire un’eccellente esperienza ai tuoi visitatori, e sono elementi che vanno a pesare anche sul posizionamento nei motori di ricerca. 

Affidati a un buon provider che offra scalabilità e un’alta velocità di caricamento delle pagine. La scalabilità è importante, se prevedi di aumentare il traffico nel tempo. Cosa auspicabile! 

Il provider ideale dovrebbe offrire opzioni di upgrade del servizio o hosting dedicato per gestire un aumento di traffico.

La sicurezza

È un altro fattore molto importante per proteggere i dati degli utenti e prevenire gli attacchi hacker. Assicurati che il provider offra un livello di sicurezza adeguato attraverso certificati SSL, firewall, protezione da attacchi DDoS, backup regolari e altre misure di sicurezza.

L’affidabilità del servizio 

È importante per evitare interruzioni del servizio e downtime del sito. Verifica la disponibilità garantita dal provider, cerca recensioni e opinioni in rete. 

È anche importante valutare l’efficienza del supporto tecnico nel risolvere con rapidità eventuali problemi che possono presentarsi. Cerca un provider che offra un supporto tecnico 24 ore su 24, 7 giorni su 7, attraverso chat, email o telefono.

Infine, il prezzo è un altro elemento da valutare nella scelta dell’hosting, nella misura in cui deve essere proporzionato al servizio che offre. Ma non è un fattore primario che può condizionare la scelta. 

Scegli il nome dominio per il tuo blog professionale o personale

Ci sono diversi modi per creare un dominio, che può essere indipendente dal provider o incluso nel pacchetto. La soluzione migliore, e la più semplice, è quella di scegliere un dominio presso l’hosting del sito. 

Se si preferisce la soluzione indipendente, si può registrare il dominio presso un qualsiasi registrar accreditato ICANN, premesso che si colleghi il dominio al sito configurando i DNS.

Il dominio può corrispondere a un nome di persona oppure riflettere un’attività o una professione. Si può scegliere liberamente rispettandone alcuni criteri, di cui abbiamo parlato in questo articolo.

Il nome dovrebbe essere chiaro e riconoscibile, rappresentare il tuo marchio o l’attività che stai svolgendo. Evita nomi complessi o poco chiari che potrebbero confondere.

Scegli un nome di dominio breve e facile da ricordare. Evita l’utilizzo di parole complicate o lunghe che possono essere difficili da digitare o memorizzare. Evita l’ambiguità, nomi di dominio che possano essere facilmente fraintesi e generare confusione.

Considera l’inclusione di parole chiave rilevanti per il tuo settore. Questo può aiutare il tuo sito web a posizionarsi meglio nei motori di ricerca e ad attirare un pubblico interessato.

Scegli l’estensione di dominio appropriata per il mercato e l’area geografica: considera quella che si adatta meglio alle tue esigenze. Le estensioni più comuni includono .com, .it, .net, ma ce ne sono molte altre disponibili. 

Come creare un Blog Personale con WordPress

WordPress è un CMS gratuito e open source, una delle piattaforme più usate per aprire un blog. Tra le più semplici e intuitive, aggiungerei, ma ovviamente non l’unica. Se la tua scelta ricade su questa piattaforma, ecco i passaggi per installarla: 

  1. Accedi al pannello di controllo del tuo spazio web / hosting e da lì, nella sezione apposita, puoi installare WordPress con un semplice clic. Molti provider fanno questa operazione al posto tuo.
  2. Configura le impostazioni di installazione: inserisci il nome del tuo blog, la tua email e la password per accedere al pannello di amministrazione di WordPress. Puoi scegliere la lingua e le impostazioni di sicurezza.
  3. Completa l’installazione: clicca sul pulsante “Installa WordPress” e attendi il completamento che può  richiedere anche alcuni minuti.
  4. Accedi al tuo pannello di amministrazione di WordPress: una volta completata l’installazione, puoi accedere utilizzando le credenziali inserite durante la procedura di configurazione.
  5. Personalizza la grafica con un template, o tema, che puoi scegliere tra quelli gratuiti di WordPress, o che puoi acquistare e modificare come desideri.

Come installare un tema in WordPress

In WordPress ci sono diversi template gratuiti già installati: Twenty Seventeen, Twenty Sixteen, ecc. Sono temi ben progettati e dall’aspetto pulito che possono funzionare per qualsiasi tipo di blog. Infatti, molti dei blogger più famosi al mondo usano uno di questi temi. 

Un altro template gratuito molto popolare e anche molto apprezzato è Astra. Semplice e ottimizzato lato SEO, anche per i mobile. Un aspetto questo molto importante.

A meno che tu non abbia in mente un design molto specifico, va benissimo ti iniziare con uno di questi temi. 

Ce ne sono tanti altri a pagamento, che si possono personalizzare in modo rapido con un costruttore di pagina (page builder) come Divi, Avada o BeTheme

Oppure si può installare un plugin come Elementor che esiste anche in versione premium, con il quale è possibile costruire le pagine del blog. Anche se ci vuole un po’ di pratica e qualche conoscenza di design.

Per attivare il tema sul tuo blog, basta cercare la sezione “Aspetto” nel menu a sinistra all’interno di WordPress, e cliccare sul pulsante “Attiva”.

Cosa sono i plugin e quali plugin installare su WordPress 

Un plugin è un software aggiuntivo che può essere installato su un’altra applicazione o programma per estenderne le funzionalità.

Ci sono diversi plugin essenziali per WordPress, che ne migliorano le prestazioni o che ne completano le funzioni, tra questi:

1. Yoast SEO: il plugin che ti aiuta a creare meta tag senza dover utilizzare codice HTML, title e description, che si vedono nello snippet che pubblica Google nella pagina di ricerca; oltre a darti una serie di strumenti per editare il robot.txt e altri file di sistema; di creare la sitemap XML, una mappa del sito in formato XML. Un’alternativa anche molto popolare è RankMath.

2. Jetpack offre una serie di funzionalità utili, tra cui la protezione dalle attività di hacking, la gestione del sito, la condivisione sui social media e l’analisi del traffico.

3. Akismet aiuta a filtrare i commenti spam sui tuoi post.

4. UpdraftPlus ti aiuta a fare il backup del tuo sito WordPress in modo sicuro e facile.

5. Contact Form 7 ti permette di creare e gestire i form di contatto sul tuo sito.

6. WPForms è un altro strumento utile per creare form di contatto e sondaggi.

7. WP Super Cache ti aiuta a migliorare le prestazioni del sito, riducendo i tempi di caricamento delle pagine.

8. W3 Total Cache è un’altra opzione per migliorare le prestazioni del tuo sito, utilizzando la caching.

9. Smush Image Compression and Optimization ottimizza le immagini riducendo le dimensioni dei file per velocizzare i tempi di caricamento.

10. Social Sharing Buttons ti permette di aggiungere bottoni di condivisione sui social media ai post.

Questi sono alcuni dei plugin utili, ma ce ne sono tanti altri da scegliere in base ai propri obiettivi. Da notare, tuttavia, che l’utilizzo di troppi plugin può rallentare il tuo sito, quindi è consigliabile scegliere solo quelli veramente essenziali.

Come configurare le impostazioni di WordPress

Prima di pubblicare gli articoli, dobbiamo settare alcune impostazioni su WordPress, che sono importanti.

Ecco una panoramica delle principali impostazioni di WordPress:

Generale: in questa sezione puoi impostare il titolo del tuo sito, la descrizione, l’indirizzo URL, la lingua predefinita e altre opzioni di base.

Lettura: qui puoi impostare la pagina principale del sito, ad esempio se desideri visualizzare una pagina statica o gli ultimi articoli. Puoi anche configurare il numero di articoli visualizzati per pagina.

Scrittura: puoi definire le impostazioni predefinite per la creazione di nuovi articoli, come il formato di default, la categoria predefinita e l’editor da utilizzare.

Discussione: questa sezione riguarda i commenti sul sito che puoi abilitare o disabilitare, moderare, gestire i trackback e impostare altre opzioni relative alle discussioni.

Media: in questa sezione puoi definire le impostazioni per l’upload dei file multimediali, come le dimensioni massime dei file, la struttura delle cartelle e altri parametri correlati ai media.

Permalink: questa impostazione ti consente di definire la struttura degli URL del tuo sito, ovvero lo slug. Puoi scegliere tra diverse opzioni, per esempio includendo il titolo dell’articolo nel percorso dell’URL, includendo anche la categoria madre alla quale appartiene. Meglio avere un URL ottimizzato con il nome del sito + titolo del post.
Puoi settare questo parametro nella dashboard di WordPress e selezionare l’opzione “Nome post” e “Salva modifiche”.

Privacy: puoi impostare la visibilità del sito per i motori di ricerca e decidere se vuoi che appaia nelle classifiche.

Let’s Encrypt: questa impostazione ti consente di abilitare l’utilizzo del protocollo HTTPS.

Ottimizza il blog per il mobile 

L’ottimizzazione del blog per i dispositivi mobili è necessaria e non più opzionale. Non serve spiegare il motivo, visto l’uso massivo che tutti noi facciamo ormai degli smartphone e dei tablet per navigare in rete. 

Ecco alcuni consigli per assicurarti che il tuo blog sia mobile-friendly:

1. Utilizza un design responsivo, che significa che il layout del sito si adatta automaticamente alle dimensioni dello schermo del dispositivo utilizzato per visualizzarlo. Questo è fondamentale per garantire che il tuo blog sia facilmente visualizzabile su un computer desktop, uno smartphone o un tablet. La maggior parte dei template e dei temi moderni sono già responsivi, ma è importante testare il tuo sito su diversi dispositivi per assicurarti che sia ben visibile e facile da navigare. Lo puoi fare su Google Mobile Friendly Test; su Responsinator o su Screenfly.

2. Ottimizza le immagini: le immagini possono occupare molto spazio e rallentare il sito, soprattutto sui dispositivi mobili. Per ottimizzare le immagini assicurati che siano compresse e ridimensionate alle dimensioni appropriate per il dispositivo utilizzato. Puoi utilizzare tool come Gimp, gratuito, o Photoshop, ma in rete trovi anche piattaforme gratuite come Compress Jpeg o Tiny Png

3. Usa una dimensione del carattere mobile-friendly: Assicurati che la dimensione del carattere dei font sia sufficientemente grande da essere facilmente leggibile sui dispositivi mobili. Una dimensione del carattere di almeno 16px è consigliata per i dispositivi mobili. 

4. Semplifica la navigazione: su un dispositivo mobile è importante semplificare la navigazione del blog per rendere più semplice possibile. Semplifica la struttura del menu, evita di utilizzare troppi sottomenu o menù a tendina. Inoltre, assicurati che i tuoi link e pulsanti siano ben disposti al fine di evitare clic accidentali.

5. Testa il tuo sito su diversi dispositivi: per assicurarti che il tuo blog sia veramente ottimizzato per i dispositivi mobili, è fondamentale testarlo su diversi dispositivi, inclusi smartphone e tablet di diverse dimensioni e sistemi operativi. Ciò ti aiuterà a identificare eventuali problemi che possono influire sull’esperienza utente, e apportare le necessarie modifiche al tuo sito.

6. Utilizza plugin mobile-friendly: alcuni plugin potrebbero non essere ottimizzati per i dispositivi mobili, il che può rallentare il sito e influire sull’esperienza di navigazione. Assicurati, dunque, che i plugin siano compatibili oppure usa le versioni mobile-friendly.

Per testare la velocità del sito, puoi usare lo strumento gratuito di Google, Google PageSpeed Insight che restituisce un’analisi e un report sugli errori da correggere, relativi a vari parametri tra cui anche i Core Web Vitals

Come scrivere e pubblicare il primo post su WordPress

Eccoci alla pubblicazione del primo articolo. Entriamo subito nel vivo, dunque → Vai al menu a sinistra e clicca su “Articoli”

Per iniziare a scrivere un nuovo post, clicca sul link “Aggiungi nuovo”. All’interno di questa schermata troverai le varie funzioni per allegare l’immagine, inserire altri media come video e audio, l’editor per formattare il testo (inserire gessetti, link, editare i sottotitoli e tanto altro). 

Sulla colonna di destra ci sono alcune funzioni per scegliere la categoria alla quale appartiene il post (una buona struttura del menù si deve organizzare per macro categorie all’interno delle quali raggruppare i vari post relativi), la funzione per allegare l’immagine, il pulsante di pubblicazione, ecc. 

Contenuti statici e dinamici

Ci sono due tipi principali di contenuti che si possono creare nel blog: contenuti statici e dinamici.

I contenuti statici sono quelle pagine di primo livello, presenti come voci di menù, che non cambiano nel tempo. 

Tra le pagine statiche importanti da includere:

Chi Siamo

Non facciamola telegrafica ma neanche troppo lunga.  Questa pagina serve a dire chi sei e a comunicare il tuo perché. 

Rispondi a domande su come si è sviluppato l’interesse per l’argomento. Cosa vuoi trasmettere alle persone. Qual è il tuo obiettivo.

Contattaci 

È una delle più importanti, e più visitate, se hai saputo attirare un primo interesse. Qui puoi rassicurare le persone che esisti, sei reperibile e rintracciabile a un indirizzo fisico, a un numero di telefono, per email o sui Social.

Altre pagine statiche importanti sono:

  • Pagina di esclusione di responsabilità: se intendi monetizzare il tuo blog, devi descrivere i modi in cui intendi generare reddito.
  • Informativa sulla privacy: se raccogli dati dai visitatori in qualsiasi modo, devi aggiungere una pagina di informativa sulla privacy che indichi come stai raccogliendo i dati, come li stai utilizzando e se li stai condividendo. Se utilizzi Google Adsense o un account Google Analytics sul tuo blog, devi utilizzare una Informativa sulla privacy. Questa pagina è richiesta dal GDPR (Regolamento generale sulla protezione dei dati).
  • Termini di servizio: se il tuo blog gestisce anche un negozio o offre servizi, è una buona idea avere una pagina dei Termini di servizio per contenere le responsabilità.

Queste pagine statiche si possono mettere nella sezione del footer  in fondo al blog. 

Contenuti dinamici

I contenuti dinamici sono i post, gli articoli per il tuo blog, attraverso i quali dare consigli e condividere opinioni, raccontare fatti, storie, esperienze. Qui si gioca la partita del coinvolgimento. Ne abbiamo parlato a sufficienza nei paragrafi precedenti. 

Ma giusto per completare l’argomento, per scrivere buoni contenuti per il blog ogni post dovrebbe essere informativo, utile e approfondito. 

Non esiste una lunghezza standard. Ci si può regolare a seconda del tipo di post, verificando i post dei competitor già pubblicati e posizionati in SERP. Inoltre la lunghezza dipende anche dall’obiettivo del post: se è una guida, come questa, allora la maggiore lunghezza è giustificata dall’intento. 

Ciò detto per assicurarsi una continuità nella pubblicazione, è consigliabile creare un piano editoriale con i titoli degli articoli che coprono un periodo trimestrale o semestrale.

Non è sempre facile trovare nuove idee di post per il blog. Ma con alcuni strumenti possiamo superare anche questo step. 

Per trovare nuove idee, possiamo usare questi strumenti:

  • Google Trends 
  • Google Alert
  • Answer the Public 
  • Buzzsumo
  • Google Search Console 

E da qualche tempo, ormai, nella nostra vita è entrato uno strumento davvero incredibile, Chat GPT 3 gratuita, Chat GPT 4, a pagamento.

Un chatbot di Intelligenza Artificiale che risponde a ogni domanda ed esegue compiti come creare strutture di articoli, generare report, scrivere testi, tradurli, comporre copy per annunci, post per social; ma questo è solo un assaggio. Il bot sa fare calcoli, scrivere codice, scrivere libri interi e molto altro. 

Vale la pena testarlo e imparare a usarlo. Non deve diventare il sostituto della tua creatività o dell’analisi dei fatti, anche perché commette ancora qualche errore, e la versione gratuita è aggiornata solo fino al settembre 2021. 

Ma sapendolo usare bene, con i giusti prompt (comandi) da usare come input per Chat GPT, che genererà il contenuto basato sulle opzioni scelte, ​​può essere di grande aiuto. 

Ecco il prompt per farsi consigliare da Chat GPT nuove idee per un blog: “Dammi 30 topic semanticamente correlati alla categoria materassi”

Ecco il risultato: 

  1. Tipi di materassi
  2. Materassi memory foam
  3. Materassi a molle
  4. Materassi in lattice
  5. Materassi ortopedici
  6. Materassi per il mal di schiena
  7. Materassi anatomici
  8. Materassi antiallergici
  9. Materassi per il sonno laterale
  10. Materassi regolabili
  11. Materassi per bambini
  12. Materassi per coppie
  13. Materassi a doppio strato
  14. Materassi a densità differenziata
  15. Materassi con tecnologia a raffreddamento

Alcuni consigli su come scrivere i contenuti 

Per scrivere contenuti interessanti non c’è bisogno di essere grandi poeti o narratori. Ci vogliono però alcune conoscenze su come scrivere i titoli, come formattarli e come formattare il testo.

Trova un titolo per il post del tuo blog

Il titolo è il primo gancio che attira l’attenzione. Rendilo espressivo pensando che chi legge, deve subito sentire che quell’argomento è proprio quello che sta cercando. 

L’obiettivo del titolo è quello di stimolare la curiosità e incentivare la lettura del post. Il titolo dovrebbe anche contenere la parola chiave principale (formattata in H1). 

L’H1 è un tag HTML che identifica l’intestazione principale della pagina web. Nella SEO on-page, ovvero nella procedura di ottimizzazione dei contenuti, l’H1 deve essere coerente con il contenuto della pagina e contenere parole chiave pertinenti per la pagina e il sito in generale. 

Queste “accortezze” SEO aiutano i motori di ricerca a capire l’argomento principale della pagina e a migliorare la sua visibilità nei risultati di ricerca.

Oltre all’H1, possiamo usare anche l’H2, H3, H4, come intestazioni dei paragrafi sviluppati nell’articolo, rispettandone  la struttura gerarchica. 

Un esempio pratico di post per un blog di viaggi:

Titolo H1 “Cosa vedere a Palermo in due giorni”

La keyword o parola chiave è “cosa vedere a Palermo”.

Dopo una introduzione, che è la parte in cui sfruttare ancora la parola chiave e dove definire l’argomento di cui si parla nel post e dare un buon motivo per leggerlo, apriamo un paragrafo nuovo con un titolo in H2

Il titolo H2, che indica l’inizio di un nuovo paragrafo, può contenere una parola chiave correlata come per esempio:

Titolo H2 “I principali monumenti da visitare a Palermo” 

All’interno di questo paragrafo se ne possono aprire altri, in H3, che entrano nel dettaglio dei singoli monumenti. Ecco che si crea una gerarchia di paragrafi.

Attenzione alla formattazione

Non ignorare l’importanza di questo aspetto, quindi:

  • niente muri di testo,usa i paragrafi con i sottotitoli che includano le tue parole chiave
  • lascia spazi bianchi
  • usa le lista puntate per alternare il testo discorsivo a questo più sintetico e semplice da leggere
  • usa il grassetto per guidare la lettura
  • inserisci link interni 
  • usa termini semplici o spiega i tecnicismi che non tutti possono conoscere 
  • usa le immagini (preferibilmente originali)
  • fai domande lungo il testo, se il genere di articolo si presta.

Puoi anche prendere immagini gratuite e modificarne l’aspetto: piattaforme di immagini gratuite sono:

  • Unsplash
  • Pixabay
  • Pexels
  • Gratisography
  • StockSnap
  • Reshot
    Freepik
  • Canva

Come creare un blog gratis facilmente (Hosting gratis + Blog gratis)

Se vuoi creare un blog con un hosting gratuito, puoi considerare la piattaforma WordPress.com che include hosting e blog pronto all’uso.

Ecco come procedere:

  1. Vai su www.wordpress.com e fai clic su “Inizia” per accedere.
    Se non hai ancora un account WordPress.com, creane uno nuovo inserendo le informazioni richieste. Se hai già un account, accedi con le tue credenziali.
  2. Dopo aver effettuato l’accesso, ti verrà chiesto di scegliere un nome per il tuo blog, che ne rifletta l’argomento o la mission.
  3. Scegli un tema grafico: puoi selezionarne uno tra quelli disponibili gratuitamente.
  4. WordPress.com offre un piano gratuito che ti consente di creare un blog senza alcun costo.
  5. Utilizza l’editor di WordPress.com per personalizzare il blog. Puoi modificare il layout, i colori, il logo e altre impostazioni.

Come creare un blog personale con Blogspot/Blogger

Puoi creare un blog gratuito anche con Blogger, la piattaforma all’interno del microcosmo Google.

Blogger è una piattaforma di blogging fornita da Google, con la quale puoi creare e gestire il blog gratuitamente e in modo molto semplice, adatta sia ai principianti che ai blogger più esperti.

Ecco come fare:

  1. Accedi al sito web di Blogger: vai su www.blogger.com e fai clic su “Crea un blog”.
  2. Accedi al tuo account Google: se non hai ancora un account Google, creane uno nuovo e accedi. Se hai già un account Google, accedi con le tue credenziali.
  3. Una volta effettuato l’accesso, fai clic su “Crea un nuovo blog”.
  4. Scegli un titolo e un indirizzo URL del blog. Assicurati che l’indirizzo URL sia disponibile e unico.
  5. Scegli un tema grafico: puoi selezionarne uno tra quelli disponibili o personalizzare il design in seguito.
  6. Una volta completata la configurazione, puoi iniziare a creare i tuoi post. Fai clic su “Nuovo post” per aprire l’editor di testo e inizia a scrivere il contenuto del tuo primo articolo.
  7. Dopo aver scritto il tuo post, puoi pubblicarlo facendo clic sul pulsante “Pubblica” o salvarlo come bozza per completarlo in seguito.
  8. Puoi personalizzare il tuo blog andando nella sezione “Tema” nel menu di configurazione. Qui puoi modificare il layout, i colori, il logo e altre opzioni di personalizzazione.
  9. Nel pannello di controllo di Blogger puoi gestire il blog, aggiungere pagine, moderare i commenti, controllare le statistiche ecc.

Come creare un blog aziendale o per un eCommerce

Poniamo il caso tu voglia creare un blog all’interno di un sito o eCommerce già esistente. Se il tuo sito è basato su una piattaforma di gestione dei contenuti (CMS) come WordPress, Joomla o Drupal, puoi semplicemente aggiungere un nuovo blog come sezione del tuo sito. 

Se il tuo sito non utilizza un CMS, è comunque possibile aggiungere un blog attraverso diverse opzioni, come anche utilizzare altre piattaforme di blogging come Medium o Tumblr e incorporare i post nel sito tramite un widget o un plugin. 

Abbiamo dedicato un articolo all’eCommerce con WordPress.

In alternativa è anche possibile creare manualmente una sezione dedicata ai post del blog, anche se questa soluzione richiede competenze di programmazione web.

In ogni caso, prima di tutto, è importante assicurarsi che il sito sia in grado di gestire il blog, ovvero che abbia lo spazio sufficiente per archiviare i post, di avere una buona velocità di caricamento e un design coerente con il resto delle pagine.

Tra le varie piattaforme per creare un blog personale o aziendale, si possono considerare queste:

  • WordPress.com 
  • Tumblr è una piattaforma di microblogging che permette di creare e condividere contenuti, immagini, testi e contenuti multimediali.
  • Medium è una piattaforma di blogging popolare tra scrittori, giornalisti e blogger.
  • Wix offre un servizio per creare siti e la possibilità di creare un blog. La piattaforma è molto facile da usare e offre una varietà di template e funzionalità.
  • Weebly è un’altra piattaforma di creazione di siti web che include un’opzione per creare blog. Offre strumenti intuitivi e una varietà di template professionali.

Fai indicizzare il tuo blog dai motori di ricerca

Se hai un sito con un blog, l’obiettivo è quello di farlo conoscere, renderlo pubblico, rintracciabile. La visibilità di un sito dipende in primis da una buona indicizzazione sui motori di ricerca, in particolare su Google. 

Da notare che indicizzazione e posizionamento sono due cose distinte.

Indicizzazione significa che la pagina è stata inserita negli indici di Google. 

Posizionamento o ranking si riferisce alla posizione della pagina in SERP. 

Ciò detto, prima di tutto possiamo controllare lo stato dell’indicizzazione di un URL, digitando nella barra di Google → site:iltuosito.com/slug-della-tua-pagina-web.

Se la tua pagina non è indicizzata, non verrà restituito alcun risultato. 

Un altro controllo puoi farlo su Google Search Console incollando l’URL nello Strumento Controllo URL.

Se la pagina è indicizzata, lo strumento restituirà l’avviso:
“L’URL si trova su Google.” 

Al contrario, leggerai “l’URL non si trova su Google”.

Puoi richiedere l’indicizzazione direttamente dentro Google Search Console, cliccando sul pulsante “Richiedi indicizzazione”. Ma non è solo questa azione pratica che risolverà il problema, se a valle c’è un errore.

Tra i possibili errori, i più comuni, 

  • Blocchi al crawling nel file robots.txt

Il file robots.txt viene utilizzato per istruire i motori di ricerca su quali pagine o sezioni del sito devono essere escluse dall’indicizzazione. Se ci sono blocchi non intenzionali nel file robots.txt, potresti impedire a Google di accedere e indicizzare determinate pagine. Assicurati che il file robots.txt sia configurato correttamente e che non ci siano istruzioni che limitano l’accesso alle pagine importanti.

  • Tag Noindex

Il tag noindex viene utilizzato per comunicare ai motori di ricerca di non indicizzare una determinata pagina. Se hai utilizzato erroneamente il tag noindex su pagine che dovrebbero invece essere indicizzate, queste pagine non appariranno nei risultati di ricerca. Verifica che i tag noindex siano applicati correttamente alle pagine desiderate e che le pagine rilevanti siano invece impostate come indicizzate.

  • La pagina non è inclusa nella sitemap

La sitemap è un file XML che elenca tutte le pagine del tuo sito e fornisce informazioni importanti ai motori di ricerca. Se una pagina non è inclusa nella sitemap, è possibile che Google non ne sia a conoscenza e quindi non la indichi. Assicurati di aggiungere tutte le pagine rilevanti alla sitemap e di inviarla a Google tramite Google Search Console.

  • Pagina orfana che Google non trova

Una pagina orfana è una pagina del sito che non è collegata a nessuna altra pagina interna. Se una pagina non ha link in entrata, Google potrebbe avere difficoltà nel trovarla e indicizzarla. Crea dunque collegamenti interni tra le pagine del sito in modo che tutte siano raggiungibili e indicizzate correttamente.

  • Problemi di Crawl Budget

Il crawl budget si riferisce alla quantità di tempo e risorse che un motore di ricerca dedica al crawling del sito. Se il sito ha un’architettura complessa, pagine duplicate o problemi tecnici che rallentano il crawling, potresti avere problemi di crawl budget. 

Cura la struttura del sito sia ben strutturato, con pagine uniche, un’architettura semplice e senza errori tecnici che possano rallentare il crawling dei motori di ricerca. 

Come creare una Sitemap del blog e inviarla a Google

Se gestisci un blog, è importante ottimizzarlo per i motori di ricerca. Tra le cose che puoi fare per attirare l’attenzione dei crawler di Google, la creazione di una sitemap che aiuta l’indicizzazione dei contenuti. 

Una sitemap è una mappa del sito che elenca tutte le pagine che vuoi far trovare dai motori di ricerca. Questa mappa aiuta i robot di Google a navigare più facilmente il sito e a indicizzare pagine che potrebbero essere altrimenti ignorate.

Per creare una sitemap puoi utilizzare strumenti online dedicati come Screaming Frog o Sitemap Builder. Se usi WordPress, puoi crearla con il plugin Yoast SEO o All in One SEO Pack che la generano automaticamente.

Dopo aver creato la sitemap, devi inviarla a Google e puoi farlo direttamente dentro Google Search Console, semplicemente incollando l’URL della sitemap e inviandola. 

La sitemap va aggiornata e inviata periodicamente a Google, per metterlo a parte dei cambiamenti avvenuti nel frattempo.

Come promuovere il blog sui social

Creare un blog personale o aziendale ben progettato e pieno di ottimi contenuti è un buon inizio. 

Ma per vederlo anche frequentato, e per farlo lavorare se dovrà anche vendere, devi dedicare tempo e strategie alla fase della promozione.

Oltre alla leva organica, che ti porterà traffico dai motori di ricerca, sempre che farai un buon lavoro di ottimizzazione, puoi usare i social media. 

Promuovi i tuoi post sui canali social, Facebook, Twitter, Instagram, Tik Tok e quelli che ritieni più adatti.

Non buttarti a capofitto su tutti i social, scegli i più adatti. Se vuoi divulgare i tuoi lavori artistici, per esempio, lo farai su Instagram e su Facebook; se invece scrivi, potresti usare Facebook e Twitter. I video sono pane quotidiano per Tik Tok e Instagram. 

Puoi farti aiutare nella programmazione da software come Hootsuite o Buffer così che non dovrai star dietro alla pubblicazione.

Coinvolgi il tuo pubblico

Interagisci con il tuo pubblico quando te ne dà l’occasione. Un pubblico che interagisce è una miniera d’oro. Sappi però che possono esserci anche delle critiche o dei dissensi, sui social. 

A questi interventi devi saper rispondere con moderazione, spiegando la tua posizione, scusandoti e recuperando se occorre. 

Coinvolgere e mantenere una relazione con le persone che ti seguono, è la cosa più importante di tutte.

Un altro modo per promuovere il blog, è collaborare con altri blogger del settore che possono avere interesse a ospitare i tuoi contenuti. 

Come creare un blog per vendere

I blog hanno un ottimo potenziale per generare un guadagno, ma non è una cosa semplice e immediata. Devi partire con l’idea che il blogging richiede lavoro e dedizione. 

Se hai fretta, lascia stare. Se invece pensi di poterti dare il tempo per sviluppare un business serio e profittevole, vai fino in fondo.

Se scegli la nicchia giusta, sviluppi un pubblico ampio che ti segue e ti vede come un punto di riferimento, puoi sfruttare il blog per monetizzare in diversi metodi.

Eccone alcuni.

Vendere spazi pubblicitari

Se il tuo blog diventa popolare, può essere una vetrina per i prodotti o servizi di brand che avranno tutto l’interesse di usufruirne per sfruttarne le opportunità di visibilità. 

Il modo migliore per approfittare del traffico elevato al sito è utilizzare Google Adsense. 

Google trova gli inserzionisti che possono usufruire del tuo sito, tutto quello che devi fare è inserire il codice Google Adsense sul tuo blog per iniziare a pubblicare gli annunci.

Vendere prodotti affiliati

Aderire a un programma di affiliazione significa esporre e recensire i prodotti altrui guadagnando una percentuale ogni volta che una persona acquista, dopo aver cliccato un link nel post che porta alla pagina del prodotto nel sito dell’inserzionista.

Vendere prodotti e servizi

Un altro modo di fare business è quello di vendere i tuoi prodotti e servizi sul blog. Crescendo e diventando popolare, il blog attirerà da sé persone disposte ad acquistare.

Puoi vendere risorse digitali come ebook, video tutorial e corsi online, senza costi aggiuntivi o di spedizione, a prezzi accessibili.

Se hai esperienza in un ambito particolare, puoi cimentarti nella scrittura di PDF o eBook che puoi vendere alle persone che nel frattempo avrai fidelizzato sui social.

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