Guida ai 200 fattori SEO: le pagine html (2)

Ecco la seconda puntata della carrellata di fattori SEO che, probabilmente, Google prende in considerazione per decidere il posizionamento di un sito nelle SERP (Search Engine Result Page, cioè pagine di risultati dei motori di ricerca).

Dopo aver visto i fattori SEO relativi al dominio oggi ci occupiamo dei 50 più importanti fattori SEO a livello di pagina.

Fattori SEO a livello di pagina

  1. Keyword nel tag title: il tag title è la seconda cosa più importante in una pagina web (dopo il suo contenuto!) e per questo è tenuta in grande considerazione dal punto di vista SEO.
  2. Keyword come prima parola nel tag title: facendo riferimento nuovamente alle statistiche di Moz, inserire una keyword all’inizio del titolo dà risultati migliori rispetto a metterla tra le ultime parole.
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  3. Keyword nel tag description: non di rilevanza elevatissima ma può assegnare qualche punto percentuale a favore.
  4. Keyword nel tag H1: essendo il “secondo titolo” della pagina, inserire una keyword al suo interno può risultare utile.
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  5. Keyword come frase più usata in una pagina: una presenza elevata della keyword all’interno della pagina può certamente aiutare ma attenzione a non dimenticare la qualità del contenuto.
  6. Lunghezza del contenuto: una pagina con contenuti ampi ottiene sicuramente un punteggio più alto rispetto ad una con contenuti brevi e superficiali.
    Approfondisci su blog.serpiq.com.
  7. Keyword Density: anche se non importante come qualche tempo fa, la frequenza con cui si trova una keyword all’interno del contenuto di una pagina è importante dato che è un fattore utilizzato da Google per determinare l’argomento della stessa pagina. Attenzione però a non esagerare!
  8. Latent Semantic Indexing keywords nel contenuto (LSI): le LSI keyword sono quelle keyword che aiutano i motori di ricerca a differenziare parole con più significati. La presenza delle keyword LSI può essere un segnale di qualità del contenuto.
  9. Keyword LSI nei tag title e description: come accade per il contenuto della pagina, inserire le keyword LSI all’interno dei meta-tag aiuta Google a differenziare parole con stesso significante e diverso significato. Può essere un vantaggio.
  10. Velocità di caricamento delle pagine HTML: è certamente un parametro importante preso in considerazione dai motori di ricerca. Gli spiders riescono infatti a stimare in modo abbastanza accurato la velocità di un sito basandosi sul codice delle pagine e sulla dimensione dei file.
  11. Contenuti duplicati: contenuti identici su diverse pagine dello stesso sito (anche leggermente modificati) possono influire negativamente sulla visibilità di un portale.
  12. Rel=”Canonical”: se utilizzati in modo corretto permettono di prevenire la classificazione di contenuti come duplicati da parte dei motori di ricerca.
  13. Velocità di caricamento delle pagine via Chrome: Google spesso utilizza i dati degli utenti raccolti da Chrome per meglio comprendere i tempi di caricamento delle pagine (ovvero velocità del server, CDN e altri elementi non legati all’HTML).
  14. Ottimizzazione delle immagini: i motori di ricerca danno molta importanza ai dati relativi alle immagini come il nome del file, il testo inserito nell’alt, il titolo, la descrizione e il caption.
  15. Frequenza di aggiornamento dei contenuti: Google Caffeine utilizza le informazioni temporali dei contenuti per proporre agli utenti le pagine più aggiornate indicando spesso la data dell’ultimo aggiornamento.
  16. Dimensione degli aggiornamenti dei contenuti: la quantità di modifiche effettuate su di un contenuto è indicativa delle novità inserite. Eliminare e inserire sezioni può aiutare notevolmente rispetto a cambiare qualche frase.
  17. Frequenza degli aggiornamenti: insieme ai fattori indicati nei punti precedenti, anche la frequenza con cui vengono aggiornate le informazioni su una pagina gioca un ruolo importante.
  18. Keyword Prominence: inserire una keyword nelle prime 100 parole di una pagina le conferisce notevole importanza.
  19. Keyword nei tag H2 e H3: inserire una keyword nei tag H2 e/o H3 aiuta, anche se in misura non altissima, l’ottimizzazione di quella parola chiave.
  20. Ordine delle parole delle keyword: l’esatta corrispondenza tra la keyword e le parole all’interno di un testo in una pagina sarà premiata rispetto alla presenza delle stesse ma in un frase formulata in una forma anche leggermente differente.
  21. Qualità dei link in uscita: molti esperti SEO ritengono che la presenza nel sito di link a pagine “istituzionali” sia un sinonimo di qualità e affidabilità del portale.
  22. Ambito dei siti linkati: secondo quanto riporta Moz il contenuto dei siti esterni linkati viene valutato dai motori di ricerca per meglio definire l’ambito di riferimento del portale che stanno esaminando.
    Approfondisci su moz.com.
  23. Grammatica ed ortografia: la correttezza grammaticale è un fattore qualitativo decisamente importante anche se (purtroppo) sta piano piano perdendo punti.
    Approfondisci su google.com.
  24. Contenuti copiati: se il contenuto di una pagina è copiato (o leggermente modificato) da un diverso sito già indicizzato, allora non riuscirà ad ottenere la stessa indicizzazione di un contenuto originale.
    Approfondisci su wikipedia.org.
  25. Contenuti supplementari di supporto: secondo alcune linee guida pubbliche, i contenuti di supporto (convertitore valute, calcolo rate mutui, eccetera) influiscono positivamente sul ranking di una pagina.
  26. Numero di link in uscita: inserire troppi link in uscita può causare una perdita di ranking e quindi una visibilità minore.
  27. Multimedia: immagini, video e altri contenuti multimediali sono considerati come elementi di qualità di una pagina web.
  28. Numero di link interni ad una pagina: il numero di link interni che riportano ad una pagina sono indicativi della qualità della stessa ritenuta evidentemente importante rispetto ad altre pagine dello stesso portale.
  29. Qualità dei link interni: i link interni verso una pagina, se proveniente di pagine “autorevoli” influiscono positivamente sul ranking.
  30. Broken Link: la presenza di troppi link privi di destinazione è un segno di sito poco utilizzato o addirittura abbandonato.
  31. Reading Level: Google stima il reading level di una pagina ma c’è ancora incertezza sull’utilizzo che viene fatto di questo dato. Secondo alcuni influenza direttamente il ranking perché è un indice di facilità di comprensione dell’utente medio. Secondo altri in base a questo dato, Google differenzia i contenuti di alta qualità da quelli di bassa qualità (e ripetuti).
    Approfondisci su linchpinseo.com.
  32. Affiliate Links: Google prende in considerazione questi particolari link per valutare, in caso ce ne fossero troppi, se sono realmente presenti contenuti di qualità sul sito.
  33. HTML errors/W3C validation: la presenza di molti errori HTML è un indicatore di scarsa qualità del portale. Dal punto di vista W3C, molti esperti SEO ritengono poco influente la validazione W2C.
  34. Autorevolezza del dominio: a parità di altri fattori, un dominio autorevole influirà certamente in maniera positiva sul ranking di una pagina.
  35. PageRank: anche se non direttamente collegato, un PageRank maggiore può aiutare rispetto ad uno di livello basso.
  36. Lunghezza URL: eccedere nella lunghezza di un URL può influire negativamente sulla visibilità di una pagina.
    Approfondisci su searchenginejournal.com.
  37. Percorso URL: una pagina “più vicina” alla homepage può guadagnare qualche punto in termini di “autorevolezza”.
  38. Human Editor: anche se non ancora confermato, Google avrebbe richiesto un brevetto per far in modo che gli human editor influenzino i risultati delle SERP.
    Approfondisci su google.com.
  39. Categoria della pagina: una pagina che fa parte di una categoria con cui c’è una relazione stretta guadagnerà punti rispetto ad una pagina senza categoria o con categoria completamente scollegata.
  40. Tag WordPress: i tag di WordPress aiutano dal punto di vista SEO perché mettono in relazioni parti di contenuti su pagine diverse.
    Approfondisci su yoast.com.
  41. Keyword nell’URL: un indicatore molto importante.
  42. URL: le categorie all’interno dell’URL vengono utilizzate da Google per meglio definire l’ambito di riferimento di una pagina e quindi per meglio indicizzarla.
  43. References and Sources: citare la fonte di dati, ricerche, eccetera è un indicatore di qualità dei contenuti.
  44. Elenchi puntati e numerati: l’utilizzo di elenchi numerati e/o puntati migliora la leggibilità dei contenuti e per questo viene valutato positivamente dai motori di ricerca.
  45. Priorità della pagina nella sitemap: la priorità assegnata ad una pagina tramite sitemap.xml può influenzare il ranking della pagina stessa rispetto ad altre.
  46. Troppi link in uscita: l’inserimento di troppi link in uscita distrae il lettore dal contenuto principale della pagina e quindi viene valutato negativamente.
  47. Numero di altre keyword ottimizzate su una pagina: la presenza di diverse keyword ottimizzate su una pagina (o meglio di altre keyword per cui una pagina risulta indicizzata) è indicatore di qualità del contenuto proposto.
  48. Età della pagina: nonostante Google prediliga le pagine recenti, una pagina pubblicata da diverso tempo, con aggiornamenti costanti, viene considerata migliore rispetto a una pagina nuova.
  49. User Friendly Layout: le pagine migliori presentano un layout in grado di rendere il contenuto principale della pagina immediatamente visibile.
  50. Domini parking: Google a partire dal 2011 ha ridotto notevolmente la visibilità dei domini parking.
    Approfondisci su insidesearch.blogspot.com.
  51. Contenuti utili: come evidenziato da Backlinko, Google distingue tra contenuti “utili” e contenuti “di qualità”.
    Approfondisci su seroundtable.com.

E tu su quali fattori SEO per le pagine web ti soffermi di più con l’ottimizzazione? Quali ritieni siano più importanti?

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