Google AMP per la fruizione di contenuti editoriali da mobile

Le novità di Google sono sempre motivo di grandi discussioni sui forum, tra gli esperti e tra gli addetti ai lavori. Per qualche motivo però l’introduzione di Google AMP è passata in sordina nonostante sia una novità importante.

Quando si era parlato di adattare i portali web in modo da renderli mobile-friendly tutti si erano mossi con i giusti tempi. Invece per AMP l’intervento è stato molto più circoscritto se si considera che l’annuncio ufficiale da parte di Google è datato 7 ottobre 2015.

Per chi non lo sapesse AMP è l’acronimo di Accelerated Mobile Page ed è un progetto che mira ad accelerare la velocità di fruizione dei contenuti editoriali da dispositivi mobili come tablet e smartphone.

In Italia l’implementazione di AMP è stata conclusa il 23 febbraio e da quel giorno i risultati che si ottengono effettuando la stessa ricerca da desktop e da mobile hanno iniziato a differire e non di poco!

Tramite mobile, a seguito di una ricerca, vengono presentati i risultati principali tramite un carosello che, per ogni singolo risultato, presenta immagine + link + icona AMP.

La particolarità di AMP è che consente di visualizzare il contenuto senza effettivamente “trasferirsi” sul portale che lo ha pubblicato grazie ad una gestione ottimale delle cache da parte di Google stessa.

Questa modalità permette di caricare le notizie 4 volte più velocemente (in media) e con un consumo dati fino a 10 volte inferiore, particolare molto importante quando si parla di mobile!

Tuttavia questo comporta novità anche per la monetizzazione relativa ai contenuti: i banner inseriti all’interno dei testi continueranno a funzionare perfettamente ma skin o altre modalità invasive non avranno la stessa efficacia (scopri maggiori informazioni su Google AMP e l’advertising).

Bisogna considerare che nella maggior parte dei casi le “pagine AMP” sono presentate da Google relativamente a news e notizie. Per questo motivo gli editori online che ancora non hanno implementato questa nuova tecnologia sul loro portale dovrebbero farlo al più presto.

Inoltre i risultati AMP sono posizionati più in alto nella pagina dei risultati e quindi saranno visualizzati con più probabilità. Attenzione però: questo non corrisponde in generale ad un migliore posizionamento!

Alla luce di tutto questo, l’implementazione di AMP diventa praticamente obbligatoria per non perdere visibilità nei confronti di concorrenti. A maggior rargione se si considera che è semplice e su GitHub è disponibile moltissima documentazione di supporto.

È interessante notare come Google, per lo sviluppo di AMP, abbia avviato collaborazioni con diversi partner. Tra questi c’era Automattic, l’azienda che sviluppa WordPress. Per questo motivo tutti i blog WordPress supportano automaticamente AMP e quindi possono contare su un caricamento dei contenuti più rapido da mobile. Ovviamente questo vale per gli utenti che si appoggiano ad hosting WordPress.

Per utenti self-hosted Automattic ha messo a disposizione un plugin apposito, AMP. Esistono inoltre altri plugin molto interessanti come PageFrog che supportano Google AMP, Facebook Instant Articles ed Apple News.

La fruizione di contenuti e notizie si sta spostando sempre di più dal desktop al mobile. Per garantirsi visibilità l’implmementazione di AMP è l’unica strada!

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